Con la corrente
Per una questione di principio, io vado sempre con la corrente. Purché la corrente vada dove vado io.
Il Grande Fratello
'E natale, e siamo tutti più buonisti.
'E finito al momento giusto, perciò, il gioco sadico dell'anno, il Grande Fratello. Cosa sia lo sapete tutti, e siete senz'altro AL CORRENTE delle polemiche che ha suscitato, anzi vi avrete partecipato sicuramente, da una parte, dall'altra, o da quell'altra ancora. Gli schieramenti di opinione sull'argomento, infatti, sono almeno tre:
1) Le persone normali (ammesso che questa dizione abbia un senso comune),che lo hanno guardato almeno un po'
2) Gli snob, che non lo hanno guardato per principio
3) I supersnob, che lo hanno guardato per principio
Il più illustre rappresentante di questo terzo gruppo è l'anonimo "pietromaniaco" del Foglio di Giuliano Ferrara, che ogni giorno, per quasi cento giorni, ha dedicato una rubrica ("Pietromania", appunto) alle minimali disavventure di Pietro Taricone all'interno della "caza" (per dirla con la Bignardi). Il meno illustre rappresentante dei supersnob è il sottoscritto, che peraltro sottoscrive le idee del pietromaniaco, anche se il gruppo dei supersnob è senz'altro il più variegato (il più interessante,il più intelligente ecc...) e quindi il più degno di attenzione.
Per le persone normali (gruppo 1) il GF è realtà sottovetro.
Per gli snob (gruppo 2) il GF è finta realtà, proprio perché sottovetro.
Per i supersnob può essere molte cose diverse. Vi dirò cos'è per me.
Trattasi di un gioco sadico.
Dieci stronzi rinchiusi in pochi metri quadri sotto l'occhio vigile di milioni di estranei telemuniti. E già qua si può parlare di sadismo dello spettatore, nonché di compiaciuto masochismo esibizionistico delle cavie (Rocco, il più sincero a riguardo, ha detto chiaro e tondo: "Mi eccita essere guardato"!).
Ma non sarebbe certo abbastanza. Il fatto è che i dieci topolini da laboratorio non vengono tirati fuori dalla scatola dalla mano dello sperimentatore: devono, per regolamento, scannarsi fra di loro, decidere fra di loro chi catapultare fuori. Sbaglia chi paragona il GF a uno Stranamore (o a un Amici) prolungato; l'essenza della trasmissione non sta nel fatto che quei dieci stronzi ci parlano dei cazzi loro, ma nel fatto che sono tenuti a scannarsi. Non solo devono "nominare" due stronzi loro consimili ogni settimana, ma devono (devono!) motivare la scelta. A me dei cazzi di Salvo l'ultrasiculo o di Roberta la buzzicozza non me ne può fregar di meno; ma vederli "nominarsi" a vicenda cercando le peggio scuse per non apparire stronzi quali sono, questo sì che è uno spasso. La caratteristica saliente di ogni settimana è stata che chi si faceva vedere anche solo leggermente stufo, debole (magari per una tattica sbagliata), subito veniva "nominato" dagli altri con la scusa che lo vedevano stufo e debole! Questa sì che si chiama selezione naturale! E il colmo dell'ipocrisia (in senso etimologico: della recitazione) è che se qualcuno veniva beccato a giocare in modo scoperto, cioè a organizzare congiure per buttare fuori qualcun altro, ecco che anche lui veniva "nominato" con la scusa di essere stronzo!
Ulteriore delizia: il pubblico del gruppo 1 (nei confronti del quale sono, come detto e stradetto, supersnob) è identico a loro. Tanto che chi è che ha vinto alla fine? Non Pietro il guerriero, che troppe volte in
confessionale ha ammesso di fare tattiche di gioco, bensì Cristina la zoccola dal cuore d'oro, Cristina la sfigata buonista.
Un'ultima nota: come si sa, tutti e dieci i piccoli stronzi hanno vinto. Se non i duecentocinquanta milioni del premio (che per un quiz sono bazzecole) hanno vinto in termini di QUATTRINI, FICA (o cazzo, per carità) e di VISIBILITA' sociale.
Personalmente, posso avere dei dubbi sul valore della visibilità sociale: pensate a Ottusangolo e a come lo ha ridotto (giustamente) la Gialappa's! Anche se sia chiaro che la visibilità sociale, se ben usata, è una gran bella cosa: ogni tua puttanata acquista valore di argomento di discussione (questa è l'ideologia di Rocco, nonché di Sgarbi), e alzi la mano l'anti-narciso che non ne godrebbe assai.
Ma del valore assoluto di quattrini e fica (o cazzo, per carità) mi sembra al limite dell'onestà intellettuale dubitare.
Giulio Braccini