| Genesi di un nome che non vuol dire niente ma suona bene, percio' arrangiarsi. Una domenica notte, diciamo pure un lunedi' mattina presto, mi sto a scervellare sul nome che una iniziativa in rete come questa dovrebbe avere. In sostanza un indirizzo Web che serva da tramite fra chi ha buona volonta' di scrivere e chi ha buona volonta' di leggere. Il bello e' che nessuno ci guadagna una lira ... e' tardi ormai e ci vuole un nome. Come la chiamiamo? THINKLAB! bellissimo, laboratorio del pensiero, bisogna subito che lo registriamo... c'e' gia', (censura) me l'hanno (censura, censura) anche se ha un indirizzo .com e noi vorremmo un .org, no questo e' gioco sporco, poi loro s'incazzano e io devo ripartire daccapo. Cambiamo strada: ci vuole thought, pensiero, e magazine, rivista, ma thought magazine fa un po' manuale di pesca alla trota salmonata. Formalmente pero' e' corretto, ma meglio qualcosa tipo Think! Magazine...gli indirizzi non possono contenere caratteri strani, e credo ci sia gia' una rivista con questo nome. Ecco lo scopritore dell'acqua calda in tutto il suo splendore...dovro' rinunciare al punto esclamativo e attaccare tutto insieme. Vediamo: www.thinkmagazine.org. Eufonico. Ma non significa una mazza (www. pensarivista .org, aarrgh). Pero' e' bello da vedere. Fara' una magna figura sull'intestazione della pagina. Ma qualcuno protestera' dicendo che non vuol dire niente... tutti anglofoni, eh?
Staremo a vedere 1) se qualcuno ci leggera' 2) se avranno il coraggio di protestare per un nome che suona cosi' bene. Nel frattempo ho cercato altre soluzioni. Ma niente da fare... www.thinkmagazine.org (un nome, un indirizzo) ha proprio il fisìc diù rol. Ci scusiamo con la lingua inglese (e anche con quella francese, vedi sopra), ma proprio non potevamo farne a meno... Simone Bianchi | |